IL FU MATTIA PASCAL
TEATRO DEI MARSI AVEZZANO (AQ)
01-12-2024 ore 18:00
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IL FU MATTIA PASCAL
di Luigi Pirandello
libero adattamento di Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses
Regia di Marco Tullio Giordana
con Geppy Gleijeses
con la partecipazione di Marilù Prati
e con Nicola Di Pinto, Roberta Lucca, Giada Lorusso, Totò Onnis, Ciro Capano, Francesco Cordella, Teo Guarini, Davide Montalbano, Francesca Iasi
Scenografia e luci: Gianni Carluccio
Costumi: Chiara Donato
Musiche: Andrea Rocca
Contributi video: Luca Condorelli – Vertov
Aiuto regia: Davide Montalbano
Produzione: Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses, Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, United Artists
Una “farsa trascendentale” retta sull’assurdo: Geppy Gleijeses, diretto da Marco Tullio Giordana, è il protagonista de Il fu Mattia Pascal , il celebre romanzo di Luigi Pirandello. Mattia Pascal, un uomo creduto e poi fintosi morto che quando “risuscita” si rende conto che non può essere riammesso nella società, nella famiglia, perché per la società, per la famiglia egli è morto davvero. Quale prova più scintillante del sentimento del contrario? Disonestà e purezza, vita e morte nel grande caleidoscopio della certezza sociale, che bolla come sicuro quello che non esiste e come inesistente quello che vive. Mantenendo una drammaturgia di stampo umoristico ritroviamo nell’opera elementi riflessivi e irrazionali che interrogano il pubblico abbattendo l’impersonalità della “quarta parete”.
Attraverso questa trasformazione, Pirandello esplora temi come l’identità, la libertà e il destino, offrendo una riflessione profonda sulla natura umana e sulla ricerca di sé stessi.
«Per farlo e rendere ripetibile il rito, si serve di pupazzi, di figure che si rianimano e che continuano a riaffacciarsi ogni anno come il presepe e i suoi pastori. “Il presepe - così in una nota del regista - è l’orizzonte in cui si muove tutta l’opera, sia in senso reale che metaforico. È l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in un'umanità rinnovata e senza conflitti, ma anche la rappresentazione della nascita e della morte. È il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, la miscela tra passato e presente, un’iconografia consolidata e, al tempo stesso, da destrutturare di continuo. Il presepe si rinnova ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere o non piacere”.» Lello Serao
N.B.
Le riduzioni sono riservate agli under 24, over 65, C.R.A.L. aziendali e categorie protette.
Per gli studenti under 24 sono previsti biglietti ad € 10,00 in galleria acquistabili solamente in cassa.