Musiche di J. Brahms, P. I. Čajkovskij, C. Debussy, A. Dvořák, M. de Falla, B. Bartók, S. Drăgoi, T. Brediceanu
Alessandra Càpici, soprano
Alessandro Benigni, pianoforte
La musica zingara e la musica gitana, parenti strette, rappresentano lo spirito di un mondo che, dai tempi più lontani giunge alla musica classica e ai nostri giorni.
Dalle lontane terre del nord-ovest indiano, da cui proviene originariamente il popolo zingaro, la loro musica è arrivata in Europa tramandata in forma orale passando per la Persia, la Turchia, l’Ungheria, e villaggi ebraici tra Polonia e Balcani.
La difficoltà nel reperire materiale musicale cartaceo, ha dirottato la scelta del nostro repertorio, verso quei compositori classici che sono stati influenzati stilisticamente dalle culture popolari zingare, assorbendone lo spirito e il folklore.
Gli zingari e i gitani, usano con capacità due elementi di fondo: l'apprendimento di arie e melodie popolari dai luoghi di passaggio e l’improvvisazione individuale.
Ecco che nelle composizioni di Brahms, Dvorak, Debussy, Bartok, De falla, fino a più recenti Bredicenau e Dragoi, le contaminazioni del mondo nomade si fanno sempre più presenti, e ci mostrano la mappa di un viaggio in cui, attraverso la conoscenza si compie il riconoscimento della differenza.
Liszt così esprime il proprio pensiero a riguardo “gli zingari sono dotati di un senso musicale di incredibile profondità, certamente sconosciuto a qualsiasi altro popolo…fra tutti i linguaggi che è dato all'uomo intendere e parlare, lo Zingaro non ha amato che la musica”.
I biglietti ridotti sono riservati agli over 65, agli studenti e ai ragazzi dai 12 ai 18 anni.
Per le altre categorie chiedere all'organizzatore.
Sala dei Lecci - Bioparco
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