IL PEGGIO DI CINZIA LEONE

IL PEGGIO DI CINZIA LEONE

Stavamo meglio quando stavamo peggio? E’ meglio essere alti e magri? O è peggio essere bassi e grassi? E’ peggio essere brutti e ricchi o è meglio essere belli e poveri? Era mejo passeggiare per Roma quando ci portavamo il contapassi? O è peggio adesso che ci portiamo il contabuche? Era mejo quando ci menava solo quello a cui davamo torto? O è peggio adesso che ci menano quelli che gli danno ragione? Nell’eterna ricerca della verità tra mejo e peggio non ha ancora mai vinto nessuno, anche perché la realtà cambia di colpo, in media, ogni 5 minuti, sbaragliando tutti i valori, e quello che prima era peggio improvvisamente diventa mejo. E voi a questo punto, cosa pensate di vedere? I miei pezzi migliori con le speranze di ieri? O i miei pezzi peggiori con i limiti di oggi?

Non so se questi pezzi siano i migliori o i peggiori. Non sta a me dirlo. Per questo ho intitolato questa scorribanda nella memoria: “Il peggio di Cinzia Leone”. Perché chi li definirà i migliori, sorriderà affettuosamente cogliendo l’autoironia del titolo. Chi li definirà i peggiori sarà ben contento di poter dire: “mai titolo fu più azzeccato”